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Rifiuti condominiali sulla strada privata: è possibile?

La questione rifiuti non manca certo di destare perplessità e liti condominiali. È vero che alcuni edifici sono dotati di sufficienti spazi o aree appositamente adibite alla raccolta di rifiuti. Non sempre però i condomini possono depositare la propria spazzatura agevolmente negli spazi interni. Per questo, finiscono per “occupare” vie e strade private di altri proprietari che non di rado sollevano la questione dinanzi al giudice. Quando è possibile depositare i rifiuti condominiali in una strada privata?

Una prima considerazione da fare è quella riguardante la legislazione comunale. Non è raro infatti che il Comune disponga precise regole per la raccolta di rifiuti, che sia differenziata o meno. Un sindaco può ad esempio disporre che i rifiuti debbano essere depositati in una posizione che ne faciliti la raccolta agli operatori ecologici. Oppure, può essere esplicitamente vietata la raccolta di rifiuti condominiali su strade di passaggio o vie di proprietà comunale. In tal caso, è necessario fare riferimento alle norme comunali relative al deposito dei rifiuti condominiali.

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Se invece si tratta di una strada di proprietà privata, esistono due situazioni generiche. Nel caso in cui il marciapiede o la porzione di strada interessata dal deposito di rifiuti siano di proprietà condominiale, sarà sufficiente discutere della questione in assemblea. La maggioranza voterà se adibire questa area di proprietà comune al deposito rifiuti o se invece lasciarla sgombra per altre motivazioni. Questo, per evitare la fattispecie dell’abbandono illecito di rifiuti in condominio. Nel caso in cui la strada sia invece di proprietà privata di un altro soggetto, ma sussista una servitù di passaggio a favore del condominio che intende depositare lì i propri rifiuti?

Rifiuti condominiali e servitù di passaggio

Può ad esempio capitare che un condominio goda di una servitù di passaggio su una strada privata che permette l’accesso agli immobili condominiali stessi. In tal caso, qualcuno potrebbe supporre che, oltre al transito, la parte dominante possa godere anche del diritto di lasciare i bidoni dell’immondizia con i rifiuti del condominio sul tratto di strada o sul marciapiede in questione.

Di diverso avviso è invece la Cassazione, che con un intervento recente su un caso del genere ha stabilito che invece non è possibile depositare rifiuti condominiali su una strada privata anche se sussiste una servitù prediale. La servitù di passaggio è infatti circoscritta a precisi comportamenti esplicitati e accettati da entrambe le parti. Non è possibile estendere tali limiti per analogia o per un presunto “diritto di deposito”.

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Abbandono di rifiuti in condominio? Ecco cosa fare

Lo smaltimento dei rifiuti deve avvenire nelle aree consone, e le parti comuni di un plesso condominiale non possono certo essere considerate tali. Eppure, pare che questa semplice regola di convivenza civile venga spesso ignorata. Parliamo soprattutto di rifiuti “speciali”, che richiedono uno smaltimento adeguato nelle isole ecologiche o in specifici punti di raccolta. Come gestire l’abbandono di rifiuti in condominio, tanto da parte dei proprietari delle unità immobiliari quanto da parte di terzi estranei? Come attribuire le responsabilità di quello che si configura, a tutti gli effetti, come un illecito?

Partiamo dalle azioni che può compiere, nell’immediato e nel concreto, un amministratore per disincentivare l’abbandono di rifiuti in condominio. Innanzitutto, è consigliabile l’installazione di telecamere di videosorveglianza in condominio, in corrispondenza delle aree adibite alla raccolta di rifiuti. Questo permetterà di identificare con certezza l’identità dei colpevoli, che spesso si sentono protetti proprio dall’impunità dei loro comportamenti. Ricordiamo che per installare videosorveglianza condominiale sono necessarie l’approvazione della maggioranza dell’assemblea e la debita segnalazione delle telecamere.

Un’altra misura che l’assemblea e l’amministratore possono prendere è quella di votare l’inserimento nel regolamento di ammende. L’abbandono di rifiuti è infatti un illecito che viola innanzitutto il Codice Civile ove si specifica che le parti comuni di un condominio debbano rimanere a disposizione di tutti senza che un utilizzo improprio ne pregiudichi la fruizione agli altri proprietari. Tra i compiti di un amministratore rientrano, come ci ricorda l’articolo 1130, la disciplina dell’uso delle cose comuni e l’esecuzione di atti conservativi ad esse relativi. Ecco quindi che disporre delle multe per chi danneggia le parti condivise tramite l’abbandono di rifiuti in condominio è un atto del tutto legittimo.

Abbandono di rifiuti: responsabilità penale anche in condominio

Non solo violazione delle norme del Codice Civile relative al condominio. L’abbandono illecito di rifiuti nelle aree comuni di un condominio costituisce anche un reato penale ai sensi del Testo Unico in materia ambientale del 2006 (decreto legislativo n. 152, articolo 256). Le pene per questo reato dipendono dal tipo di rifiuto abbandonato.

  • La raccolta di rifiuti non pericolosi (ma comunque senza autorizzazione o nei luoghi non idonei) è punita con l’arresto da 3 mesi a un anno oppure con un’ammenda da 2 600 a 26 000 euro.
  • L’abbandono di rifiuti pericolosi prevede invece l’arresto da 6 mesi a 2 anni in concomitanza con l’ammenda (da 2 600 a 26 000 anche in questo caso).

Trattandosi quindi di un illecito penale, chiunque può segnalare alle autorità competenti l’abbandono di rifiuti. Da notare anche che la reiterazione del reato ne costituisce un’aggravante che impedisce l’archiviazione della procedura nei confronti del colpevole.